RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - Diaz, le molotov della vergogna "Tutti sapevano, nessuno parla"

Genova, 12 luglio 2008

Dovevano incastrare i no global, sono il simbolo dei soprusi
Diaz, le molotov della vergogna "Tutti sapevano, nessuno parla"
MASSIMO CALANDRI

«NON smarrire la strada». Nei panni di un vecchio poliziotto protagonista di Insonnia, un film andato in onda l´altra sera su Rete4, Al Pacino rinuncia all´aiuto di una giovane collega che per salvarlo da un´accusa di omicidio, vorrebbe far sparire una prova contro di lui. Non smarrire la strada, le dice. Non truccare le carte. Mai. Neppure per salvarti, o per salvare uno di noi. Sei una poliziotta, ricorda.

Il pm: "I vertici non potevano non sapere"
In aula va in scena la vergogna delle molotov
MASSIMO CALANDRI

La visione della pellicola - girata nel 2002, qualche mese dopo il G8 di Genova: ma non è mai troppo tardi - è vivamente consigliata a tutti i protagonisti dell´irruzione nella scuola Diaz. Chissà, al termine della proiezione qualcuno dei 29 imputati per quel maledetto blitz potrebbe pensarci su. E decidersi finalmente a raccontare come sono andate le cose. Evitando il dolore, la vergogna, lo sconcerto che anche ieri ha inevitabilmente accompagnato la requisitoria dei pubblici ministeri.
Cinque ore buone in cui il pm Enrico Zucca ha denunciato lo scandalo della regina delle prove false: le molotov introdotte dalla polizia nella scuola per «incastrare» i no-global, cercando di "giustificare" il massacro e gli arresti illegali di 93 innocenti. Due bottiglie incendiarie che tutti gli alti funzionari coinvolti nell´operazione hanno visto nel cortile della scuola, ma che nessuno sa come abbiano fatto a finire là dentro. Nessuno sa, nessuno ha visto. Il sacchetto delle molotov è lì, passa di mano in mano e poi all´improvviso finisce ad un misterioso ispettore della Digos di Napoli. Uno mai identificato, un fantasma. Le bottiglie ricompaiono magicamente nella palestra della scuola. E diventano - ma solo per un anno - la prova provata di chi sosteneva che alla Diaz c´erano i Black Bloc.
Eccole, le armi da guerra: mostrate a tutto il mondo nell´corso di una suggestiva conferenza stampa insieme al resto dell´"Arsenale" sequestrato. Allora nessuno ha voglia di raccontare chi, come e dove le abbia recuperate: la cosa dovrebbe insospettire, ma non si va troppo per il sottile. La procura scoprirà che quelle molotov erano state recuperate dagli agenti nel pomeriggio del 21 luglio in un´aiuola di corso Italia, nel corso della guerriglia urbana. L´arringa proseguirà mercoledì prossimo e giovedì 17 luglio, giorno in cui i pubblici ministeri presenteranno le richieste di pena.